giovedì 16 ottobre 2014

Ewian: Good Old Underground Review

Tedeschi dall’animo british

Quando una nuova band si affaccia nel panorama musicale c'è sempre una sorta di scetticismo che accompagna l'ascolto: sarà all'altezza delle aspettative? Riuscirà a catturare l'attenzione? O sarà una di quelle meteore destinate ad accendersi per poi sparire senza lasciare alcun segno?
Gli Ewian sono una band emergente tedesca e Good Old Underground è il loro primo lavoro.
Fin dal primo ascolto sono indubbie le influenze che caratterizzano il loro progetto, Radiohead,  Muse, The Smiths, che spingono la loro sonorità in una direzione ben precisa con melodie dal sapore agrodolce.
L’uso particolare del pianoforte si impregna di mille sfumature distorte, oniriche, capaci di entrare nella testa riecheggiando all'infinito, ma anche il morbido tappeto di arpeggi di chitarre a tratti rumorose che riempiono i vuoti, a tratti melodiche decadentiste.
Ciò che colpisce è il perfetto connubio tra musica e testi, la loro armonizzazione ed il loro essere così coerenti, profondi, evocativi, in un notevole lavoro sulle parole che non sembra lasciare nulla al caso, trasportandoti in un'altra dimensione.
Il potenziale c'è e si sente. Sta a noi impedire che diventino una meteora: gli Ewian faranno parlare di loro, non ci sono dubbi. (7/10)

Mitwirkende:
Ewian Christensen
Benjamin Lachance
Fifi Rong
Clemens Engert
James Hrabak

Official Site

1. My Dear Dead memory
2. Good Old Underground
3. Escape
4. The Last Poem
5. Black Star
6. Zampano (Alien Hand Syndrome Remix)
7. We Are Not Afraid To Die
8. Looper (Slack Armada Remix)
9.New Born
10.When I Was Dead feat. Fifi Rong

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