lunedì 12 gennaio 2015

Kayleth - Recensione di "Space Muffin"



Sperimentare, innovare, trovare vie diverse per proporre la propria musica, rimanere fedeli ad un genere che è quello che sappiamo appartenerci, che è veramente nostro, ma riuscire ad andare oltre alle etichette, ai rigidi paletti che, a volte, sembra essere la stessa musica a imporre, afferrare una possibilità, tenerla stretta e su di essa creare un mondo, un'idea, quella capace di unire ogni cosa, la novità così come le profonde radici che danno basi solide dalle quali partire.
Non è certamente un compito facile. Arduo è l'impresa e non sempre i due mondi, vecchio e nuovo, giovane e vecchio, sanno amalgamarsi così bene da riuscire a ottenere quell'impercettibile equilibrio dentro il quale si nascondono piccole perle di rara bellezza.
A volte capita. Altre volte, sfortunatamente, no. 
I Kayleth hanno saputo trovare questo equilibrio. Sono usciti dagli schemi, hanno smontato le certezze, si sono fatti portavoce di qualcosa di nuovo e hanno trovato il segreto per la perfetta simbiosi, quella capace di colpirti.
Space Muffin, in uscita il 2 Febbraio del 2015 per Argonauta Records, è la perfetta sintesi di quanto detto fino ad ora: non solo un mix perfetto che spazia tra Space Rock, Hard Rock e Stoner Metal, ben più che intelligenti guizzi al limite dello psichedelico, ma anche un interessante e assai gradito omaggio a ciò che è stato, passando per i Monster Magnet e gli Orange Goblin prima maniera. 
L'album si apre con "Mountains", un intrigante connubio di generi perfettamente combinati tra loro, tutti ottimamente dosati al fine di mettere in luce l'estremo potenziale della band veronese, il cui punto di forza non è solo la voce del cantante, ma anche e soprattutto l'impressionante uso della chitarra che arriva a dare corpo a tutta la struttura del brano, destreggiandosi in maniera egregia tra le sonorità dello spazio profondo, dove il cosmo sempre esplodere non tanto in un angosciante silenzio, quanto in un vero e proprio tripudio di suoni.
Se anche "Secret Place" sembra dare un po' la stessa impressione del brano precedente, ecco che con "Spacewlak" gli animi si ridestano, puntando su un leggero cambiamento di rotta che fa apprezzare maggiormente la complessità dei testi, tutti estremamente curati e quantomai perfetti per questo che sembra essere un vero e proprio progetto spaziale, che punta assai in alto, ben oltre l'atmosfera. 
Ogni traccia si rincorre in questo tumultuoso gioco di voce e musica, tra suoni che oltrepassano le barriere ed un uso quantomai perfetto degli strumenti, che danno il loro meglio nella traccia conclusiva, "NGC 2244", che si impone sulle altre anche grazie al suo carattere strumentale.
Sembra quasi di trovarsi ad un concerto intergalattico, tra meteoriti che svolazzano nello spazio siderale e comete pronte a bruciare nell'orbita dei pianeti.
Di certo il primo impatto è dei migliori e, quasi sicuramente, i Kayleth avranno ancora moltissimo da dire. Non resta che mettersi comodi e assistere allo spettacolo: quello offerto da Space Muffin sembra già essere un ottimo assaggio di quello che accadrà nel futuro.

8/10

Dora



Track List

1. MOUNTAINS
2. SECRET PLACE
3. SPACEWALK
4. BARE KNUCKLE
5. BORN TO SUFFER
6. LIES OF MIND
7. TRY TO SAVE THE APPEARANCES
8. NGC 2244

Membri

Voce: Enrico Gastaldo
Chitarra: Massimo Dalla Valle
Batteria: Daniele Pedrollo
Synth: Michele Montanari
Basso: Alessandro Zanetti

Sito ufficiale
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