giovedì 16 aprile 2015

Sonic Prophecy – Apocalyptic Promenade recensione

Apocalyptic Promenade

Label: Maple Metal Records

Release: 7 Marzo

Tracklist:
1. Oracle of the Damned - The Fist of God
2. Eventide
3. Hells Most Beautiful Angel
4. Temple of the Sun
5. Dark Is the Dawn
6. Born of Steel and Fire
7. The Warriors Heart
8. Legendary
9. Fire Messiah
10. Apocalyptic Promenade
11. Call of Battle

Cosa succede se si uniscono insieme le sonorità power metal degli Helloween e dei Blind Guardian, il metal sinfonico dei Kamelot e l'heavy metal dei Judas Priest in un solo disco? La risposta è semplice: si otterrà Apocalyptic Promenade degli americani Sonic Prophecy, originari di Salt Lake City.

Formatisi nel 2008 proprio con l'intento di riunire insieme istanze musicali così diverse, i Sonic Prophecy riescono davvero ad unire tra loro ognuna di queste suggestioni, riuscendo a creare qualcosa capace di spingersi su quella strada impervia che è il metal.

Ad aprire le danze è la maestosa "Oracle of the Damned - The Fist of God", che con i suoi dodici minuti di durata mette subito in chiaro quello che sarà il percorso di tutto il disco, una continua evoluzione tra le melodie tipiche del sinfonico, unitamente alla struttura e alla potenza di un metal più tradizionale che si spinge poi verso i confini del power. La traccia è un misto tra narrazione parlata, nei primissimi novanta secondi, un inno power metal nella parte centrale che ricorda moltissimo gli Helloween soprattutto nello spiegamento di energiche chitarre, per poi concludersi con una parte più pacata e melodica che sfuma delicatamente nei minuti finali.

Apprezzabile è anche "Eventide", nella quale quel guasto per un metal più classico e tradizionale si manifesta con estrema chiarezza, dando ampio spazio in particolar modo alle chitarre, grandissime protagoniste di tutto quanto il disco.

Si prosegue poi con una più sensibile e melodica "Hells Most Beautiful Angel" che, però, mette in luce alcune pecche, non ultima la voce, più convincente quando non sconfina dalla sua zona sicura e, purtroppo, indugia un po' troppo spesso al di là di essa, proponendoci fin troppe ballate che non possono essere pienamente apprezzate nonostante lo strascico power che si portano dietro come, ad esempio, "Fire Messiah".

"Tample of the Sun" è, invece, la traccia che più convince tra le undici insieme anche alla frizzante "The Warrior Heart". In entrambi i casi le potenzialità della band vengono sfruttate al meglio, offrendoci un ascolto interessante e ben assortito.

Apocalyptic Promenade è un disco con solide basi e con potenzialità non indifferenti, ma forse per la troppa voglia di restituire un qualcosa non solo impostato sul virtuosismo e sulla velocità, ma anche e soprattutto sulla creazioni di stati d'animo e sul continuo cambiamento di tempo e ritmo, ecco che si rischia di pasticciare un po', abbassando leggermente il livello qualitativo che, altrimenti, sarebbe stato più alto.

7/10
Dora






Members:
Shane Provstgaard - Vocals
Darrin Goodman - Guitar
Sebastian Martin - Guitar
Steve Bishop - Keyboard and Guitar
Ray Opheikens - Bass
Matt LeFevre - Drums

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