lunedì 4 maggio 2015

FORGOTTEN HORROR - Aeon of the Shadow Goddess


Aeon of the Shadow Goddess 


RECORD LABEL: Woodcut Records

RELEASE DATE: 19 Giugno 2015


1. The Adept
2. Behold a Shadow Goddess
3. ...Of Man's First Rebellion
4. Lilithian
5. In Ravenous Darkness (The Shores of Mictlan)
6. Queen of an Ivory Moon
7. Babalon Emissaries
8. Her Crescent Horns
9. The Ghost of Time



L'oscurità cala nella fredda terra finlandese, là dove il sole va davvero molto presto a dormire restando sopito tanto a lungo da far scordare perfino cosa vuol dire vedere la palla infuocata fare capolino nel cielo, facendo credere a tutti che la vita sia che una perenne oscurità, la stessa che getta la sua densa, oleosa ombra nera sui Forgotten Horror, band di Kuopio fondata nel 2004 e ora pronta a pubblicare un nuovo disco, Aeon of the Shadow Goddess.

Dalle tenebre un urlo si alzerà alto e potente, spaventoso come un grido di puro orrore, di una paura senza tempo, ancestrale come i demoni che abitano le crepe sottili del mondo, gli stessi che escono durante quelle lunghe notti di perenne angoscia, affamati di anime innocenti che non sanno di essere le vittime sacrificali date in pasto a chi si nasconde negli angoli più bui del creato.

Tuomas Karhunen, portavoce della band, anima e cuore pulsante del gruppo, traduce in musica queste angosce e questi incubi plasmandoli a suo piacimento, colorandoli delle tonalità più nere del black metal, arrivando a punteggiarle con le fosche sfumature death, per poi pennellare il tutto attraverso una scia di thrash metal, rintracciabile in quel ritmo martellante, soffocante, portato quasi al limite della follia, di una batteria rabbiosa e furente che tiene il ritmo di ogni pezzo, costruendo attorno ad essi una prigione dalla quale è impossibile scappare.

Destreggiandosi alla perfezione tra riff di chitarre fameliche e crude capaci, in alcuni momenti, di creare melodie quasi esotiche, l'album si apre a quell'orizzonte oscuro che è la stessa voce di Karhunen a costruire tutto intorno, urlando quello che forse è un tormento dell'anima e del cuore, o forse perfino una rabbia incontrollabile che non si può esprimere in altro modo se non con una musica quasi grezza, prepotente, di tanto in tanto arricchita da orchestrazioni epiche ed enfatiche che ne aumentano l'impatto e l'emotività.

Tracce come "Lilithian", "In Ravenous Darkness (The Shores of Mictlan)" e "The Ghost of Time" ben sintetizzano il grande, duro e complesso percorso fatto dal creatore della band in tutti questi anni; un cammino verso la parte più oscura di sé, quella che si cela negli angolini nascosti dell'animo umano a cui non è permesso manifestarsi se non attraverso quella terribile durezza delle melodie, quella forza insita nella batteria e in quella duplice linea narrativa creata dalle chitarre, a volte struggenti nella loro crudele cattiveria.

Se in alcuni momenti è possibile captare l'eco di band come i Kovenant o gli Amon Amarth, quello dei Forgotten Horror è sicuramente uno stile che ben si plasma sulle esigenze della band e che traduce alla perfezione sentimenti sopiti - o magari perfino inespressi - di coloro che aspettano che il sole torni a baciare la loro terra per una volta ancora.

7.5/10
Dora


Tuomas – Guitar, Vocals.
Kenneth – Guitar
Kassara - Drums

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