giovedì 1 ottobre 2015

AUDIOTOPSY - Natural Causes Review

"NATURAL CAUSES"


Release date: 2 October 2015

Tracklisting:
01. Headshot
02. All We Know
03. LYLAB
04. The Calling
05. H2O (Interlude)
06. Swin
07. Disguise Your Devils
08. Burn the Sky
09. Distorted
10. Darken the Rainbow
11. Frozen Scars
12. Natural Causes (Outro)


In natura ci sono piante tanto belle, con colori sgargianti, un profumo da far girare la testa, ma tanto pericolose quanto magnifiche; ci sono anche insettini che, proprio perché attirati da tanta bellezza e tanto splendore, non si rendono conto di andare verso una prematura fine avvicinandosi a quei killer stupendi quanto spietati.

Oggi noi siamo gli insetti e Natural Causes degli americani Auditopsy, è la pianta carnivora pronta a mangiarci non solo grazie ad una cover accattivante che ben si presta all'analogia, ma soprattutto per merito di un album di debutto che ha tutte le carte in regola per diventare qualcosa di perfetto nel tempo.

Nelle dodici tracce proposte nel disco c'è tutta l'intensità di un metal portato all'estremo, con una voce rude e di sostanza e una chitarra pesante al punto giusto, mischiata ad elementi del rock più tradizionale con l'aggiunta di un groove perentorio ed ipnotizzante che sfuma in sonorità più atmosferiche e moderne.

Il punto forte dei quattro ragazzi è infatti questo: il riuscire a mettere insieme tante istanze lontane anni luce tra loro, ma allo stesso tempo così ben assortite tra loro che non possono che dialogare alla perfezione in quello che è un debutto da tenere sott'occhio.

Luce e ombra, melodie oscure e riff d'ampio respiro si fanno strada uno dopo l'altro stordendoci e conquistandoci, facendoci perfino dimenticare di essere lì, davanti a quella bella piantina pronta pronta a serrare le sue mascelle dentate attorno a noi per non lasciarci più andare.

E mentre i Nirvana incontrano i Drowing Pool in "LYLAB", accenni di alternative rock si fanno sentire anche in "Disguise Your Devils", per poi sfociare in un ritmo lento e rinfrescante in "Frozen Scars" che scema meditabonda e rilassante in una outro quasi new age che ricorda l'ultimo temporale d'agosto, noi non possiamo che continuare ad avvicinarci pericolosamente al limite del baratro senza davvero capire che quello è il nostro ultimo passo prima della fine.

Forse saremo stati mangiati nel più terribile dei modi, ma almeno ce ne siamo andati con bella musica che ancora ci rimbomba nelle orecchie!

7/10
Dora

Membri: 
Greg Tribbett – Guitar 
Matt McDonough – Drums 
Billy Keeton – Vocals 
Perry Stern – Bass


Nessun commento:

Posta un commento