giovedì 7 gennaio 2016

CHRISTIAN DEATH – Atrocities - The Scriptures reviews

"Atrocities"(1986) - "The Scriptures"(1987)

Release dateJanuary 8th, 2016


Style: Gothic Rock

Country: American

Atrocities – Tracklisting:
"Prologue"
A1. Will-o-the-Wisp
A2. Tales of Innocence
A3. Strapping Me Down
A4. The Danzig Waltz         
A5. Chimere De–ci De-la

"Finale"
B1. Silent Thunder
B2. Strange Fortune
B3. Ventriloquist
B4. Gloomy Sunday
B5. The Death of Josef

The Scriptures: Tracklisting:
"The Days of Yore and Nonce"  
A1. Prelude                             
A2. Song of Songs                   
A3. Vanity                               
A4. Four Horsemen                   
A5. 1983 
 
"The Womb of Time"
B1. Omega Dawn
B2. A Ringing in Their Ears
B3. Golden Age
B4. Alpha Sunset
B5. Spilt Blood
B6. Raw War
B7. Reflections


Dopo decenni i Christian Death devono ancora scrivere il capitolo conclusivo della loro carriera e per molti addetti ai lavori, ancora oggi, Atrocities a The Scriptures rappresentano l’anello di congiunzione fra gothic, post rock e death.

Imponenti e sorprendenti i due album sfidano le leggi di gravità della nuova discografia musicale ancora con la loro magniloquenza, qualcosa che va oltre ogni ragionevole ammissione di fedeltà ad un genere e che una volta insinuato nel proprio sangue continua ad avvelenarlo piano piano.

Un vortice di suoni oscuri e melliflui che si insinua come nebbia stordendone i sensi, un omaggio alla visione alterata degli anni quaranta, dalla pittura al cinema in una retrospettiva delle imperfezioni corporee ampiamente contrassegnate dalla volontà di auto elevarsi come uniche vere muse di un tempo ormai lontano. Alimentate soltanto dal ghigno androgino del loro esecutore, che ne sfregia impunemente il tessuto armonico solo per alimentarne il senso di decadimento, scivolano silenziosi melodrammatici violini nel compimento del proprio destino.

La profondità emotiva delle tastiere gorgheggia come un uccello dalle piume di cristallo in un isterico urlo prima di dileguarsi nell’oscurità, mentre la classicità dell’opera riproposta dalle chitarre avvolge come un caldo abbraccio davanti al proprio epitaffio.

Senza modificarne l’essenza, l’ascoltatore viene invitato ad avventurarsi nel lugubre mondo dei suoi protagonisti, dove le tracce, uniche superstiti, ne ricordano le gesta.

Rimanendo assai difficile il paragone con gli originali, va da sé che queste ristampe saranno gradite soprattutto al pubblico più nostalgico, ed ignorate dai più che non ne sono venuti a contatto.

Life is…. just memories!

7/10
Michela (Anesthesia)
Current line-up
Valor Kand: male vocals, guitars, violin, strings, keyboards
Maitri: female vocals, bass guitar, keyboards
Jason Frantz: drums


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