lunedì 8 dicembre 2014

IDEOGRAM - Intervista


IDEOGRAM 
L'arte visiva a servizio della sperimentazione. Gli Ideogram, sono un'altra nuovissima realtà, sono infatti nati nel 2012, della scena musicale underground italiana che piano piano sta prendendo forma e noi, dopo averli apprezzati lo scorso anno sul palco dell'UMA FEST, abbiamo voluto conoscerli più a fondo, come al nostro solito... Ecco cosa ci ha raccontato il bassista Absurd.


LFdM: Le parole vengono scritte a caldo, confrontandosi tra chi vi ha apprezzato su un palco (Michela) e chi invece vi ha sentito per la prima volta attraverso la rete e ha giocato con la propria fantasia e l'amore per il teatro, essendo laureata in scienze dello spettacolo (Dora).
Sono molte le riflessioni che vengono in mente guardando il video di "Falling Snow" ed i richiami al mondo del teatro non sfuggono! Ma prima di parlare del nuovo video, alziamo il sipario su di voi. Come arriva una band a integrare, nel suo progetto, affluenze teatrali così spiccate capaci di riflettersi e di rendersi riconoscibili attraverso le maschere, vero e proprio simbolo dietro alle quali si cela ben più di quello che un occhio poco esperto può davvero catturare?
I: Ciao, innanzi tutto voglio ringraziarvi per aver analizzato così attentamente il concept che sta dietro al progetto “Ideogram”, senza fermarvi al puro aspetto scenico (comunque importante).
La band e’ nata fin dal principio con l’idea di fondere insieme più forme d’arte differenti per creare qualcosa di originale sia dal punto di vista musicale che visivo. Siamo tutti grandi appassionati di arte in generale, dal cinema al teatro, alla musica ovviamente, quindi l’idea di creare un progetto a tutto tondo è nata spontaneamente. Le maschere, ed i costumi in generale, sono stati scelti sia per creare dei veri e propri personaggi, come attori in un vero spettacolo teatrale, sia per svincolare la musica dall’identità dei musicisti che, pur non essendo segreta (cosa ormai praticamente impossibile da ottenere nell’era dei Social Network) deve restare un elemento marginale ai fini dello spettacolo.

LFdM: Maschere e nickname. È possibile notare un forte legame tra questi due elementi, come siete arrivati a scegliere le une e le altre? È arrivato prima il nick o la maschera? E perché Opera è la sola a non averne una?
I: Dopo aver scelto il teatro come stile visivo da abbinare alla musica, abbiamo deciso che ogni musicista dovesse rappresentarne uno stile differente, o meglio dovesse realizzare una libera interpretazione di tale stile, in modo da mantenere intatta la personale libertà creativa.
Per quanto riguarda Opera, il fatto che sia l’unica figura priva di maschera all’interno della band è dovuto non solo alla “sobrietà” insita nel Teatro dell’Opera stesso, dove spesso si pone l’accento sull’aspetto prettamente lirico, ma anche ad una precisa scelta di ruoli dei musicisti: mentre Kabuki, Grand Guignol ed Absurd rappresentano l’aspetto più nascosto ed oscuro dell’essere umano, Opera ne interpreta la parte “esteriore”, una figura quindi apparentemente più positiva e meno criptica, se non fosse per i “demoni mascherati” (rappresentati appunti dagli altri tre membri) che si celano dietro al suo limpido sguardo.

LFdM: Nell'ascoltare i vostri brani si nota immediatamente l'interazione tra tre differenti tipi di voci che, per certi versi, sembrano non poter andare d'accordo tra loro, ma che invece trovano un punto d'equilibrio capace quasi di raccontare una storia dentro alla storia. È una scelta precisa e dove affonda le sue radici?

I: Esattamente, si tratta di una scelta assolutamente voluta. Secondo la visione che vogliamo rappresentare, ogni essere umano è formato da più parti interiori, alcune delle quali meno esposte e percepibili di altre, ma non per questo meno importanti ai fini della personalità e delle scelte dell’individuo. Nello stesso modo la “creatura Ideogram” è formata da più voci, talvolta in accordo, spesso contrapposte, che ne raffigurano le varie anime, mettendo in mostra quelle sfumature, diversità ed incongruenze tipiche dell’essere umano, la cui complessità resta la prima fonte di approfondimento ed interesse dei temi trattati nelle nostre canzoni.

LFdM: Dal Kabuki al teatro francese degli orrori, passando poi per quello dell'assurdo e forse perfino con accenni alla commedia dell'arte italiana. Gli Ideogram sembrano essere tutto questo, ma quali sono gli spunti che avete raccolto da queste correnti teatrali e fatto vostre nella band?
I: Come dicevo prima, ogni musicista ha scelto una propria corrente teatrale da rappresentare e reinterpretare a proprio piacimento. E’ venuto quindi assolutamente spontaneo abbinare ogni stile teatrale ad una persona. Io per esempio rappresento il teatro dell’Assurdo, famoso per l’opera di Samuel Beckett “Aspettando Godot”. Nella mia visione del personaggio “Absurd” ho voluto mettere in evidenza gli aspetti più malati di questa corrente, ponendo l’enfasi su concetti come la follia, l’ambiguità, l’incomunicabilità e l’apparente disinteresse nei confronti della vita (spesso nelle foto mi vedrete ritratto con un cappio al collo), temi che da sempre mi affascinano.
Allo stesso modo Grand Guignol ha scelto di enfatizzare l’aspetto più sanguinoso, violento e crudele della sua corrente di riferimento, attingendo anche dalla cinematografia horror, sua grande passione, mentre Kabuki ha interpretato il teatro giapponese assecondando la sua passione per le arti orientali ed i samurai, di cui ammira la disciplina e la dedizione alla propria causa (che in questo contesto può essere interpretata proprio come il donare la vita alla Musica ed alla band). E così via. Si e’ trattato di un processo tanto impegnativo quanto appassionante, che ha tenuto conto tanto dei gusti personali quanto dell’aspetto scenico globale che volevamo conferire ai nostri live.

LFdM: Scrivere testi non è mai un'impresa facile, almeno agli occhi di chi non sa nemmeno da dove si inizia a fare una cosa del genere, in più voi cantate in inglese. Come ci si confronta con una lingua diversa quando si lavora?
I: Sicuramente i vocalist della band potrebbero risponderti meglio su questo punto, ma posso confermare che cantare in inglese, per chi non è madrelingua (come nel nostro caso!) non è certo un’impresa facile! Ma si tratta di uno sforzo necessario se si vuole diffondere la propria musica ed il proprio messaggio nel mondo. Poche band che cantano in lingua madre, infatti, riescono ad ottenere successo internazionale, ed inoltre (si pensi per esempio ai Rammstein) queste si precludono la possibilità che i testi vengano compresi da tutti, mentre noi vogliamo che diventino un tutt’uno con la musica. I testi infatti indagano sulla natura dell’essere umano e prevalentemente sull’inconscio ed i suoi lati più oscuri, o ancora sulle scelte che l’uomo è costretto a compiere per fuggire dalla propria condizione di “schiavo”, con conseguenze spesso devastanti. Alcuni testi raccontano vere e proprie storie (Come in “Invisible Again”) mentre altri sono più poetici e lasciati a libera interpretazione (“Falling Snow”, “I Am Candle”) e credo che siano una lettura interessante per comprendere al meglio il concept che sta alla base del progetto Ideogram.


LFdM: Sembra che ci sia una voglia sottile di raccontare la vita attraverso il teatro, è solo un'impressione o è davvero così? E la musica in tutto questo come entra a far parte di questo rapporto?
“Life mimics theatre, but fiction is safer” recita il testo di “Evil (In her hands)”, prendendo spunto da una celebre frase di Oscar Wilde, dalla quale abbiamo anche tratto il titolo del nostro album di debutto (in uscita a breve). Con questa frase vogliamo sintetizzare proprio il rapporto tra vita e arte. La vita è come un’opera teatrale, vorrebbe seguire le vicende e le gesta dei grandi personaggi, ma è solo nella finzione che ci si può nascondere senza correre rischi. Ed in tutto questo la musica è l’ideale accompagnamento che descrive e riempie le mille emozioni e sfaccettature tipiche tanto del teatro quanto della vita “reale”. La musica è la colonna sonora della vita.

LFdM: Parliamo di "Falling Snow e della firma con la Wormholedeath, rispetto al passato abbiamo notato un maggior impiego di parti elettroniche, cosa ci potete dire al riguardo?
I: La firma con Wormholedeath è stato un passo importante per noi, soprattutto per la possibilità che ci offre di diffondere ovunque la nostra musica, ma per quanto riguarda il nostro stile musicale posso affermare che ci hanno lasciato piena libertà artistica, segno che hanno voluto investire in noi proprio per ciò che proponiamo.
Il nostro album in uscita, da cui è tratto appunto il singolo “Falling Snow”, contiene inedite influenze che vanno ad arricchire le già numerose influenze presenti nel primo demo Raise The Curtain. Per noi non esistono generi musicali “chiusi”, e pur amando tutti il Metal, genere con cui siamo cresciuti, pensiamo che la Musica debba semplicemente fluire seguendo le emozioni e senza barriere che ne ostacolerebbero solamente la visione artistica. Per questo motivo nel nostro album troverete tutte le influenze che avete apprezzato nel demo insieme ad altre inedite, come appunto l’elettronica o gli strumenti acustici, senza dimenticare le radici Metal del progetto, che emergeranno più prepotenti che mai nel corso dell’ascolto.
“Falling Snow”e’ solo la punta dell’iceberg, una canzone che ha voluto mostrare subito alcune delle nuove influenze della band, senza però svelare la gran parte di ciò che troverete nell’album!

LFdM: Che anno è stato questo?
I: Per gli Ideogram un anno assolutamente intenso! Abbiamo girato l’Italia suonando praticamente ovunque, fatto date all’estero (Praga e Londra), registrato il nostro album di debutto e, cosa più importante, ci siamo affiatati tra di noi e siamo cresciuti come “band”, superando insieme un’infinità di ostacoli a volte davvero insidiosi!
Ora, pur essendo consci di aver solo iniziato il cammino, e con una strada da percorrere tutta in salita, siamo consapevoli delle nostre capacità e dei nostri punti di forza… e siamo pronti insomma per tentare la conquista dell’intero universo! ;-)

LFdM: Vi rivedremo in giro presto?
I: Dopo l’estate ci siamo presi una pausa per organizzare le prossime mosse della band, riducendo temporaneamente il numero dei live, ma presto ci rivedremo dal vivo per la release del nostro album “Life Mimics Theatre”. Si tratterà di un vero e proprio spettacolo che porterà ad un livello superiore la teatralità della band, quindi non posso che invitarvi tutti a tenere d’occhio la nostra pagina facebook (e i nostri canali ufficiali) per conoscere tutti i dettagli dell’evento. 
Vi aspettiamo, lo spettacolo sta per iniziare…

Grazie mille ragazzi.
Michela e Dora

Grazie a voi per la disponibilità e per l’interesse nei nostri confronti, un saluto ed un inchino dal vostro Absurd e da tutti gli Ideogram!

Members:
Absurd: Bass
Kabuki: Guitars / Growl Vocals
Opera: Vocals
Grand Guignol: Keyboards / Scream Vocals

Official Page: http://www.ideogram.it/


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