sabato 24 gennaio 2015

Intervista ai Cadaveria




Dalle profondità di un mondo oscuro, fatto da sonorità inquietanti che si allungano come ombre spaventose nel cuore, i Cadaveria ci offrono un assaggio della loro personalità e della loro musica attraverso questa intervista.

Les Fleurs du Mal: Per prima cosa grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Ci interessa moltissimo approfondire quanti più generi musicali possibili dando la possibilità a band come la vostra di raggiungere ancora più pubblico. Quando e come nascono i Cadaveria?
Marcelo Santos: I CADAVERIA nascono nel 2001 da un’idea mia e di Cadaveria stessa dopo lo split-up dal gruppo in cui militavamo in precedenza. Sentivamo l’esigenza di espandere i nostri confini musicali verso lidi inesplorati e liberi da barriere concettuali che fino allora ci avevano limitato. Ci siamo circondati di validi musicisti che la pensassero nella stessa maniera e con la stessa passione per la musica e l’arte in generale che ci ha sempre caratterizzato.

LFdM: Mi piace sempre fare qualche ricerca prima di parlare con una band, nel vostro caso ho scoperto che militate nella musica da molti anni. Secondo voi cos'è cambiato nel panorama musicale da quando avete iniziato voi fino ad oggi?
M.S.: Anche se ufficialmente io e Cadaveria abbiamo iniziato a fare musica nel 1992, in realtà era già da qualche anno che muovevamo i passi in quest’ambito ed è naturale che ti possa dire che sono cambiate molte cose da allora, dall’affluenza agli show fino alle vendite stesse di un prodotto musicale. Tempo fa si viveva tutto come un grande evento e le uscite musicali non erano così inflazionate. E’ altresì vero che siamo cambiati anche noi, abbiamo acquistato più consapevolezza e disincanto verso quest’affascinante mondo della musica. Ora riusciamo ad affrontare il music system con il giusto approccio senza caricarci di troppo stress e cercando di godercela al massimo. Resta un punto fermo in tutto ciò: c’eravamo prima e ci saremo anche domani.

LFdM: Siamo sempre propensi ad approcciarci ad un gruppo in base al suo genere di appartenenza, al tipo di musica che fa. Personalmente trovo che non sempre sia corretto affibbiare un'etichetta quando, come nel vostro caso, ci sono così tante sfumature di genere: siete un po' gotici, black, alternative, eppure non c'è solo questo. Voi come vi definireste? Ammesso che ci sia davvero un nome adatto a raggruppare tutte le vostre influenze...
M.S.:  Apprezzo l’approccio della domanda perché ha carpito in pieno l’essenza musicale dei CADAVERIA, ovvero non siamo etichettabili. So che lo dicono tutti i gruppi, ma nel nostro caso è più che mai vero. Lo noto nella difficoltà della critica a etichettarci, nel modo in cui si discute della nostra musica e dal pubblico eterogeneo che ci segue. Alla fine abbiamo accettato di buon grado l’appellativo di gruppo Horror Metal perché alla fine non descrive nulla ma ben identifica l’atmosfera da noi ricreata.

LFdM: Parliamo un po' di “Silence”, il vostro ultimo lavoro discografico uscito per Scarlet Records. Ascoltando le diverse tracce che compongono l'album è possibile notare un'infinita gamma di temi e di sonorità. La voce sa spaziare su differenti registri, è un disco ricco e stratificato, raccontateci un po' della sua genesi, dalla pianificazione fino all'effettiva pubblicazione.
M.S.:  La sua nascita è avvenuta pressappoco come l’album precedente “Horror Metal”. Dick Laurent ha lavorato in piena autonomia alla stesura delle melodie e dei riff principali mentre allo stesso modo lavorava Cadaveria alle liriche. Su queste basi ognuno ha potuto farsi un’idea sul proprio ruolo in base al proprio strumento. In fase di pre-produzione poi ci siamo tutti confrontati e amalgamato il tutto. Alla fine ognuno di noi ha avuto un ruolo differente che va dagli arrangiamenti, al mix finale, alla masterizzazione. Possiamo dire che in gran parte è stato un lavoro svolto a distanza l’un dall’altro (anche perché abitiamo tutti lontani tra noi), ma quando si hanno tali affinità e collaudate esperienze, tutto il resto è relativo.
Cadaveria: Personalmente al di là di lavorare con gli altri da remoto, ho passato alcune settimane con Dick Laurent per amalgamare testi e musica in termini di mood e di melodie. Rispetto ai precedenti album abbiamo prestato maggiore attenzione alla creazione della struttura dei brani, in modo che da creare dei crescendo. Alcune canzoni contengono dei veri e propri ritornelli e il risultato principale di questo lavoro è che i brani rimangono nella testa di chi li ascolta.

LFdM: Ascoltandolo, appare un album molto maturo, ben studiato. Come sono cambiati i Cadaveria dalle origini fino a “Silence”?
M.S.:  Come ti accennavo prima, il termine che più mi salta alla mente è “più consapevoli”. Crediamo di essere molto migliorati come musicisti e come compositori. Se all’inizio tanta era la foga di esprimere qualcosa senza troppo ragionarci su, ora curiamo pelo e contro pelo fino a che ogni canzone che sforniamo ci faccia sussultare e rendere orgogliosi di noi stessi. Con “più disincantati” invece intendo che abbiamo qualche ruga in più e qualche capello in meno… di delusioni ne abbiamo ricevute tante e ora siamo forgiati per affrontare senza troppe moine le avventure che questo mestiere ti propone.
Cadaveria: Dal punto di vista dei testi questo album è senza dubbio il più sincero ed intimo, perché raccoglie il mio flusso di coscienza e le mie riflessioni su temi quali l’esistenza, la morte, il destino e l’uso che facciamo del tempo. Visivamente ci sono echi della mia infanzia, come la location circense e da vecchio luna park abbandonato della copertina. Ho sempre percepito il circo in maniera triste e drammatica, alla Charlie Chaplin per intenderci.

LFdM: Essendo voi musicisti ormai ben collaudati, avrete sicuramente accumulato una quantità di esperienza live non indifferente. Come spesso ammetto, è la performance dal vivo a definire realmente la bravura di un artista, perché è facile cantare e suonare in uno studio potendo correggere e modificare ciò che non va, mentre è ben diverso trovarsi un locale dove non c'è margine di errore. Cosa ci potete raccontare della vostra esperienza in giro per l'Italia e non solo?
M.S.:  Condivido la tua premessa in pieno. Posso esentare con certezza i CADAVERIA da tutto questo anche perché quando abbiamo iniziato a fare musica, non esistevano le registrazioni digitali. Si faceva tutto su analogico e si doveva per forza suonare bene finché non era tutto perfetto. Per noi il vantaggio del digitale oggi risiede nella pulizia del suono, ma sappiamo cosa vuol dire “registrare un album”. Come dicevi tu appunto, poi dal vivo saltano fuori tutte le magagne. Questo però non è sempre veritiero; a volte capitano impedimenti tecnici tali che rendono impossibili dei concerti decenti. Certo che se ti capita di vedere una band tre volte e tre volte ha lo stesso problema, allora tali impedimenti forse risiedono nel gruppo. Dico questo perché dal vivo bisogna sempre valutare il contesto ed esimersi da giudizi affrettati.

LFdM: La cosa intrigante del vostro progetto, quella che sicuramente spicca di più al primo ascolto, è la duplice presenza di questa meravigliosa voce a volte molto pulita, altre volte più growl, graffiante, in netto contrasto con l'altra metà. Come riesci a conciliare le due parti, a tenerle a bada senza che l'una si imponga sull'altra mantenendo quell'equilibrio che, poi, è la cifra stilistica del vostro lavoro?
M.S.: Diciamo che più di vent’anni di costante studio e impegno si fanno sentire. La padronanza della dualità vocale di Cadaveria oggi ha raggiunto livelli massimi, ma conoscendola bene posso affermarti che non si fermerà mai, lei è sempre alla costante ricerca della perfezione.
L’equilibrio poi lo raggiungi solo quando conosci bene il caos.
Cadaveria: Ti ringrazio. Cerco sempre di fare del mio meglio e di spostare sempre più in là i miei limiti. Mi annoio a fare le cose uguali a se stesse e mi piacciono le sfide. Senza dubbio la mia versatilità vocale è uno degli elementi che contraddistinguono il gruppo, insieme a quell’alone oscuro e horrorifico che regna perenne nei nostri brani.

LFdM: "Carnival of Doom" è il singolo che avete deciso di utilizzare per lanciare “Silence”. Come si sceglie il brano che è il biglietto da visita per promuovere un disco?
M.S.:  La scelta non è mai semplice e mai approssimativa. Normalmente ci confrontiamo tra di noi e successivamente anche con l’etichetta discografica. La scelta è effettuata anche in base al periodo storico della band, dai feedback dei precedenti lavori, dal senso generale del nuovo disco. Con Carnival of Doom abbiamo optato per un brano abbastanza melodico per stupire poi l’ascoltatore con disco decisamente più duro.
Cadaveria: Si, questa può essere anche un’arma a doppio taglio, perché potrebbe portare a pensare che quel brano è rappresentativo di tutto l’album. Ovviamente ogni scelta comporta dei rischi e noi ci prendiamo i nostri. Chi ascolterà l’album comprenderà bene che ogni brano ha una sua completezza, individualità e identità a se stante.

LFdM: “Silence” è uscito il 18 novembre e ha già riscosso successo. Un bilancio di questa esperienza fino ad ora?
M.S.:  Non possiamo che essere pienamente soddisfatti, le recensioni ci sembrano tutte estremamente positive da ogni parte del mondo e coloro che prima si approcciavano con diffidenza alla nostra proposta musicale, ora sono convinti sostenitori. Non potevamo sperare in meglio, ma sembra che le gratifiche non si stiano fermando qui…

LFdM: Ad un album segue un tour: quali sono i vostri progetti in questo senso? Dove vi devono venire a cercare i fan che vogliono scoprire o riscoprire il vostro sound?
M.S.:  I nostri progetti sono ovviamente quelli di suonare ovunque per promuovere “Silence” e stiamo lavorando intensamente in questi giorni a quest’attività. Per tutti coloro che vorranno sentirci consiglio di seguirci giornalmente sul nostro sito ufficiale dove i nostri bravissimi webmaster aggiornano costantemente tutte le nostre news.
Cadaveria: Mi occupo personalmente anche del booking. Ci sono grosse cose in ballo a partire da marzo 2015. Continuate a seguirci anche attraverso i social networks e presto sapreste di che si tratta.


Vi ringraziamo immensamente per questa chiacchierata, ancora complimenti per il vostro “Silence” e in bocca al lupo per tutti i vostri progetti futuri.

Grazie a te!


Dora

(fotografie di Christian Melfa)


Tracklist:
01. Velo (The Other Side of Hate)
02. Carnival of Doom
03. Free Spirit
04. The Soul That Doesn't Sleep
05. Existence
06. Out Loud
07. Death, Again
08. Exercise1
09. Amost Ghostly
10. Loneliness
11. Strangled Idols

Line-up
Cadaveria - Vocals
Frank Booth - Guitar
Dick Laurent - Guitar
Killer Bob - Bass
Marçelo Santos – Drums




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