lunedì 5 ottobre 2015

Chris Cornell - Higher Truth review

"Higher Truth"


Release date: 18 settembre 2015


Track List:
Nearly Forgot My Broken Heart
Dead Wishes
Worried Moon
Before We Disappear
Through The Window
Josephine
Murderer Of Blue Skies
Higher Truth
Let Your Eyes Wander
Only These Words
Circling
Our Time In The Universe


Con Higher Truth, uscito lo scorso 18 Settembre, Chris Cornell è al quarto album di studio della sua avventura solista.

Nel 2009 l'ex frontman degli Audioslave, nonché degli storici Soundgarden (per i quali potrebbe esserci un nuovo album in uscita entro il 2016) si è prodigato in una serie di show acustici in giro per il mondo, attingendo a piene mani dal suo nutrito repertorio. La calorosa accoglienza ricevuta da critica e pubblico ha convinto Cornell a comporre questo nuovo lavoro riguardo al quale ha spiegato: «Ho davvero voluto creare qualcosa per tutte le persone che mi hanno supportato nel mio tour acustico… è una specie di lettera d’amore per loro».

Higher Truth non nasconde le sue fonti di ispirazione, stiamo parlando di artisti del calibro di Nick Drake, Daniel Johnston e dei Beatles del White Album, svelando il tentativo da parte di Cornell di creare e proporre un universo musicale che prenda una certa distanza da quanto fatto in precedenza. Per aumentare il peso del disco, come produttore è stato scelto il polistrumentista Brendan O’Brien (Neil Young, Pearl Jam), con il quale lo stesso Cornell ha anche suonato per la maggior parte dei pezzi.

Personalmente ammetto di aver amato molto il suo Unplugged In Sweden con quella voce capace di accarezzarti, roca, calda e orgogliosa, che fa venire la pelle d'oca su pezzi storici come Black Hole Sun dei Soundgarden o Like A Stone, degli Audioslave. Per questo motivo non vedevo l'ora di ascoltare Higher Truth, un album acustico in cui non sarebbero state incluse cover.

Ebbene, Nearly Forgot My Broken Heart apre egregiamente un excursus di ben 12 pezzi, in cui apprezzare appieno la raggiunta maturità vocale e compositiva di Cornell, semmai fossero rimasti dei dubbi. Anche il video di questo pezzo merita, perché è davvero un piccolo film in perfetto stile western, che vede Eric Roberts (fratello di Julia) quale special guest in un racconto d'amore, la cui trama si dipana in maniera alquanto interessante, con tanto di dramma e coup de théâtre finale. Il ritornello è di quelli che restano in testa e non vanno via, anche perché la voce di Chris, energica e graffiante, gioca un ruolo di spicco. Del resto un unplugged funziona bene solo se si può contare su una vocalità di tutto rispetto e su una capacità compositiva dallo stile semplice e diretto, genuina e generosa.

Il lato negativo, forse è che in quest'album ci sono pochi pezzi dagli arrangiamenti vivaci, coinvolgenti, con lo stesso appeal di quello di apertura. L'atmosfera è generalmente un po' piatta, permeata da una velata tristezza di fondo che, a mio avviso, sembra a tratti un po' ridondante, come nella title track, che però resta un gran pezzo, dal respiro più ampio, corredato da una bella partitura di pianoforte, o nella pur splendida Wrong Side, una delle mie preferite in assoluto, inclusa nella deluxe edition assieme alle notevoli Bend In The Road e Misery Chain nonché a Our TIme In The Universe (remixed version).

Before We Disappear merita una menzione d'onore a sua volta, per via del refrain delicato e accattivante allo stesso tempo e di un Chris Cornell che sembra cogliere l'occasione per divertirsi a esplorare le zone alte del suo range vocale.

Mi lascia un po' spiazzata la decisione di includere nella deluxe edition anche il remix di Our Time In The Universe, di per sé la più movimentata e decisamente una tra le tracce più belle dell'album. Non sarebbe stato meglio inserirne una nuova invece che la versione remixata di una canzone che già c'era? Perplessità...

A mio parere Higher Truth è un must per gli estimatori del vocal belting di Cornell, ma necessita di più ascolti per essere apprezzato appieno, meglio se in edizione deluxe.

Voto 7,5
Margherita (MEG)

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